Bitonto città d'arte

Bitonto è un grosso centro a poche decine di chilometri dal capoluogo pugliese, sede di Municipio in età romana, quindi di cattedra vescovile almeno dalla prima epoca normanna, uno dei maggiori centri dell’Italia vicereale dalla seconda metà del Seicento, seconda per popolazione nella regione solo a Lecce. La sede deputata alla Galleria è il restaurato Palazzo Sylos Calò, elegante edificio tardo rinascimentale che prospetta sulla vasta piazza del Castello, piazza civica per eccellenza, già sede del Sedile del Popolo, dalla fine dell’Ottocento fulcro tra la città antica ed il nuovo borgo. Con la sua elegante loggia a cinque arcate che si apre sul fianco nord ne costituisce, per chi entra da Porta Baresana, il fondale scenico.

La città di Bitonto, per la sua storia e per le straordinarie testimonianze che questa ha lasciato sul suo territorio si configura come città d’arte dotata di un sistema museale che attende solo di essere meglio configurato nelle sue potenzialità. Un sistema culturale che, oltre la Galleria Nazionale della Puglia “Girolamo e Rosaria Devanna”, è caratterizzato dalla presenza di altre strutture museali dal patrimonio vasto e differenziato.

L’Arcidiocesi di Bari e Bitonto è proprietaria di due realtà espositive di gran pregio:

L’area Archeologica della Cattedrale

Al di sotto della Cattedrale, una tra le complete e mature espressioni del romanico pugliese, recenti scavi, aperti al pubblico, rendono possibile la visita di un palinsesto di chiese di agevole e affascinante visita. Innanzitutto i resti della chiesa, datata all’XI secolo, che conserva, in quello che era il suo atrio, il famoso mosaico pavimentale raffigurante il Grifo. Al disotto di questa basilica protoromanica sono visibili anche le preesistenze della chiesa paleocristiana, caratterizzata anch’essa da un importante pavimento musivo oltre che da frammenti di affreschi di alta epoca.

Il Museo Diocesano

Il museo, in fase di riallestimento, è destinato a trasferirsi a breve nel convento della chiesa di San Francesco d’Assisi. Custodisce opere di arte sacra, tra cui un’icona lignea della Vergine Odegitria del XIII secolo, un’importante tavola duecentesca raffigurante San Francesco, affreschi staccati provenienti dalle chiese di Bitonto, una Croce dipinta databile al XV secolo eseguita da un ignoto pittore meridionale, un cospicuo gruppo di dipinti di Carlo Rosa e della secentesca scuola di pittura bitontina, paramenti liturgici di gran pregio e uno straordinario lapidario costituito da ciò che resta dell’arredo medioevale della Cattedrale e da elementi scultorei che datano fino al XVIII secolo.

Il Comune di Bitonto vanta due realtà museali:

Il Torrione Angioino

La torre cilindrica, databile al XIV secolo, ha un’altezza che supera i 24 m. e un diametro di circa 16. Oltre i livelli sotterranei, è composta di tre livelli fuori terra. Venne utilizzata come torre di avvistamento e di difesa ma ben presto i sotterranei vennero adibiti a luogo di detenzione. I recenti lavori hanno riportato alla luce l’originario fossato con il basamento pentagonale della torre. La struttura sarà destinata a centro museale per l’arte contemporanea.

Il Museo Archeologico della Fondazione De Palo-Ungaro

Il Museo sorge nel quartiere ottocentesco della città, a pochi passi dal centro antico. Aperto nel 2000, esso ospita due esposizioni permanenti, Gli antichi Peucezi a Bitonto e Donne e Guerrieri da Ruvo e Bitonto; I reperti che le illustrano sono databili tra il VI e il III secolo a.C. e tutti provengono dalla non lontana Necropoli rinvenuta lungo il percorso della via Traiana. I numerosi corredi funebri esposti sono ricchi di reperti ceramici e metallici che consentono di tracciare l’evoluzione economica e sociale della civiltà peuceta e di conoscerne usi e costumi.

L’obiettivo che ci si pone, di concerto tra la Galleria Nazionale, l’Arcidiocesi e il Comune di Bitonto è quello della costituzione di un sistema museale integrato che possa consentire una adeguata fruizione dei cinque spazi espositivi della città e il loro collegamento con il peculiare patrimonio urbanistico del centro storico di Bitonto che, tra Cinquecento e Settecento, si arricchì di esempi straordinari di architettura nobiliare - dei quali il palazzo Sylos Calò è soltanto uno degli esempi - e di complessi ecclesiastici di gran pregio, ricchi di un cospicuo patrimonio di dipinti e di affreschi.